Nuoto, Europei: Razzetti vince oro e bronzo, altre sei medaglie per l'Italia - Il Mattino.it

2021-11-16 11:09:49 By : Mr. Hui Zhang

Lo chiamano "Razzo" tagliandogli il cognome, che è Razzetti (dal nome di Alberto). Ma non è un missile aereo, ma un siluro ad acqua. O almeno così è successo oggi a Kazan, campo corto europeo, dove gli azzurri continuano a nuotare tra le medaglie. Quella di Razzetti è la più sfavillante: è oro nei 200 delfini (o farfalla), specialità in cui l'Italia è una novità. Ma il bottino è sei, con due argenti (Thomas Ceccon nei 200 misti e Simona Quadarella nei 1500) e tre bronzi: Razzetti, sì, ancora lui, nei 200 misti, Francesca Fangio nei 200 misti, e Martina Rita Caramignoli nel 1500). Questo porta l'Italia dell'acqua, in tutti i luoghi e in tutti i laghi come cantava quella, a quota 997 medaglie europee: il piatto di quota mille è pronto per essere toccato.

Martina Caramignoli vince il bronzo nei 1500 agli Europei di Kazan in vasca corta

Razzi, dischi d'oro e di specialità

“Il bronzo nei 200 misti mi aveva lasciato malissimo” sorride Razzetti senza bronxio ora: “Ho fatto tanti errori e nei 200 farfalla ero sul blocco che volevo spaccare il mondo”. E c'era davvero un fenomeno mondiale da battere, l'ungherese Milak. Alberto, che si allena con Stefano Franceschi costruttore di campioni, non si è fatto intimorire. E Milak doveva essersi arrabbiato quando all'ultima curva, 175 metri, ha visto l'aliscafo italiano. Al tocco Razzetti, insieme all'oro, si è preso la soddisfazione di migliorare il suo record italiano nella specialità, record che ora è di 1:50.24, cioè sotto il "muro" di 1,51 che non era mai stato infranto.

La dedica è, come previsto, per mamma, papà, azienda e Franceschi, con cui, dice, “lavorerò sui dettagli che mi hanno soddisfatto di meno”. A 22 anni ha tempo per farlo. Soprattutto in quegli insoddisfacenti, secondo lui, 200 medley in cui è andato anche sotto il record italiano. Ma non l'ha presa: l'ha presa Thomas Ceccon, secondo dietro al greco Vazaios. 1:52.49 La cronometro di Thomas. Nel misto gli azzurri non andavano alla medaglia da 16 anni, i tempi gloriosi di Massimiliano Rosolino.

Quadarella, c'è un altro Ledecky 

Per Simona Quadarella un altro tipo di Ledecky da considerare: la siberiana Anastasia Kirpichpnikova (traslitterazione problematica dal cirillico) si è tuffata al ritmo di una velocista nel 1500, Simona nostra che ha un programma a lunga e lunga durata (Roma2022) ha tenuto testa, ma poi ha dovuto mollare le caviglie della russa che si era messa in testa di vincere e di prendersi anche il mondiale, che Ledecky, che non frequenta il percorso corto, ha lasciato come consolazione alle sue avversarie.

La vittoria è stata facile per la russa alle 15:18.30, ma per il mondiale dovrà riprovarci: alla fine dei 60 giri si è appoggiata al limite, per riprendere fiato sì, ma anche per confondere l'evidente delusione per il cloro.

Simona, invece, 15:34.16 la sua cronometro, delusa dalla sua parte ("mi aspettavo di meglio") si aggrappa al parere del suo allenatore, Christian Minotti, che la tira su suggerendo che "si tratta di gare di allenamento, tappe di transizione”. Ovviamente la russa metterà un po' di ansia anche a Ledecky, a cui appartengono tutte le prime venti esibizioni mondiali del lungo corso. Simona adesso nuoterà anche nei 400: ha ceduto due delle tre medaglie d'oro che aveva, 800 e 1500, ma chissà... il siberiano è allenato da Philippe Lucas, l'uomo che ha allenato Pellegrini ai trionfi di Shanghai e Van Rouwendaal trionfa ovunque in mare aperto.

In coppia sul podio, come Ceccon e Razzetti, con la Quadarella c'è anche Martina Rita Caramignoli, conferma di bronzo: "A trent'anni, batti tante ragazze..." sorride.

Un'altra rana

Lo stagno azzurro è sempre più affollato: questa volta non è oro, come fecero Carraro e Martinenghi, ma è bronzo: lo conquista Francesca Fangio che rende sempre più crudele la guerra delle rane, con Martina, Arianna Castiglioni e il previsto il prossimo ritorno di Benedetta Pilato. Fangio è terzo in 2:19.69, un centesimo dal record italiano di Carraro che, in questi 200, è quinto. Vince la russa Chikunova: il bottino dei 'ragazzi' di Putin si arricchisce. Fangio piange e ride: "Volevo quasi mollare, questa medaglia mi ripaga dei tanti sacrifici e spero che possa qualificarsi per il mondiale". Carraro si dice "sfinita", ma anche "felice per Francesca: se lo meritava".

Conferma di campioni: nei 100 stile libero femminile vince la svedese Sjoestroem, la migliore da tempo, 51.26 Il tempo di Sarah nei 100 dorso è oro per la nuotatrice con la collana, il russo Kliment Kolesnikov, in 49.13. I nostri? Di Pietro è quinto, come Matteo Rivolta dietro, "che non è nel mio stile: nuoto da settembre", con Lorenzo Mora sesto. Mora promette una rivincita nei 200, perché, dice, «posso fare di più e sto bene». Il terzino corto delle donne è di Toussaint, l'olandese in gran forma, i 200 rana uomini sono ancora per l'Olanda con Kamminga.

Promossi in finale domani Marco De Tullio e Matteo Ciampi nei 200 stile: fanno registrare il primato personale, il migliore in campo è il prossimo campione, il rumeno Popovici che ha fatto miracoli nell'acqua del Foro Italico la scorsa estate. In finale anche le farfalle Di Liddo e Bianchi nei 100 e Margherita Panziera nei 100 dorso.

Domani mattina le qualifiche per gli 800 stile libero: nella prima manche c'è Paltrinieri accanto al “nemico” tedesco, Wellbrock. Da vedere, la finale il giorno dopo, possibilmente...

Risultati e programma sul sito www.federnuoto.it.