Morellato con Ferragni nel motore cresce in Francia e amplia la rete Italia: fatturato + 15/20%

2022-09-02 21:01:19 By : Ms. Iris Yuantian

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PADOVA - Il gruppo Morellato brilla malgrado la crisi energetica e amplia la sua rete di gioiellerie in Costa Azzurra con Pierre Roux dopo un primo semestre positivo che ha registrato una crescita del 15-20%. E non è finita qui: il gruppo padovano è pronto ad aprire altri punti vendita per toccare quota 425 a fine 2022. «Con l'acquisizione delle gioiellerie Pierre Roux confermiamo la nostra strategia di integrazione verticale: dall'ideazione alla produzione di gioielli e orologi fino alla vendita diretta al cliente - commenta Massimo Carraro, 63 anni, presidente del gruppo padovano dalle tante griffe leader in Italia e tra i primi in Europa -. Vogliamo sviluppare sempre di più la presenza nel mercato francese dove passeremo da 140 a 150 punti vendita a fine 2022. Ma non ci fermiamo neppure in Italia: a fine anno dove apriremo un'altra decina di negozi oltre ai 260 attuali».

FERRAGNI E FOLLOWER «Il nostro è un network unico che si giova anche di una piattaforma online che ormai realizza il 6-7% del nostro giro d'affari complessivo ed è in rapida crescita grazie anche alla spinta di un brand come Chiara Ferragni che anche in Francia ha milioni di follower». Carraro ha realizzato un modello di business che, ovviamente in dodicesimo, è molto simile a quello Luxottica per gli occhiali. «Noi non siamo un retailer, partiamo dal design e realizziamo sia il prodotto prezioso che gioielli e orologi pronto moda, il 90% del fatturato dei nostri negozi è fatto con prodotti nostri - sottolinea Carraro che guida un gruppo da 310 milioni di fatturato annuale nel bilancio chiuso a febbraio 2022 con ebitda a 87,3 milioni - e abbiamo anche sviluppato linee che hanno come caratteristica la sostenibilità con diamanti ecologici e oro 100% riciclato».

BENE RIFUGIO Previsioni per fine anno? «Il primo semestre si è appena chiuso con una crescita consolidata tra il 15 e il 20%, sul secondo c'è qualche nuvola ma non ci manca la fiducia, pensiamo di chiudere in crescita. Questa inflazione è legata a fattori esterni come i rialzi del costo dell'energia o dell'oro che incidono anche sui nostri bilanci, ma la redditività nel primo semestre non si è ridotta. Abbiamo un modello di business che funziona e continuiamo a investire per far crescere la nostra rete - risponde il presidente di Morellato -. In Italia tutti parlano di crisi ma finora non l'ho ancora vista. Arriverà? È probabile, vediamo quanto sarà profonda e lunga. Non fasciamoci la testa prima di rompercela, la nostra capacità di resilienza l'abbiamo dimostrata anche col Covid. E il gioiello resta un bene rifugio: l'anno scorso ne abbiamo prodotti per oltre 50mila carati di diamanti, quest'anno probabilmente arriveremo a 60mila carati».