Lo stile di Carolina di Monaco in luna di miele a Tahiti

2022-08-07 04:27:27 By : Mr. Yong Lang

Nascosto nell'album dei ricordi della principessa c'è un servizio fotografico che è una lettera alla se stessa del domani.

La principessa Carolina di Monaco quel giorno aveva la più bella delle sue tiare. Niente oro e niente pietre preziose, mentre posava con il marito Philippe Junot per il servizio fotografico che per lei ha rappresentato la "linea d'ombra", quel confine che "ci avverte che bisogna lasciare alle spalle anche la regione della prima gioventù", il concetto espresso dallo scrittore Joseph Conrad nell'omonimo libro del 1915 ma sempre valido, soprattutto nel suo caso. In quel giugno del 1978 Carolina aveva solo 21 anni e da qualche giorno era la signora Junot. Ma mentre si trovava in quella prima tappa del suo viaggio di nozze a Tahiti - poi sarebbero volati ai Caraibi e in tanti altri posti - aveva già preso coscienza di quanto si sentisse diversa dalla ragazzina che pochi mesi prima batteva i piedi per sposare qualcuno che i genitori non volevano. Solo qualche anno dopo confesserà quello che stava pensando nella più famosa delle foto di quel servizio, che uscì sulla copertina del numero di luglio-agosto del mensile Jours de France: "ho commesso un grave errore a sposare quest'uomo". Il perché è legato proprio a quel servizio fotografico, in cui a volte è col marito che le carezza la guancia, a volte è da sola. Molto sola.

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Questo, la principessa Carolina, lo racconterà solo dopo il divorzio. Il giorno della partenza per il viaggio di nozze le sembrava di volteggiare "su una nuvola di felicità". Poi è arrivata in aeroporto a Tahiti col suo sposo e ad attenderli, oltre agli animatori che gli hanno infilato le tradizionali collane di fiori, c'era un fotografo amico di Junot che era stato invitato a stare con loro. Il neo marito le disse di aver convocato l'amico per scattare le foto ricordo di quel momento così romantico. Ma per Carolina, che sognava un idillio lontano dall'assillo dei paparazzi, fu uno shock, e per quanto fosse ancora ingenua, ebbe la netta sensazione che Philippe non glielo avesse detto prima perché un accordo con qualche giornale gli impediva di rischiare che lei mandasse tutto a monte. Carolina aveva ragione, di quel viaggio esistono molte foto e sono state tutte pubblicate. Gli avvocati della principessa porteranno davanti al giudice anche questa vicenda per dimostrare che la malafede di Junot era incontestabile sin dal momento del "sì". Ma quel giorno era ancora troppo giovane e indifesa per opporsi al fatto compiuto, e così accettò passivamente la presenza del fotografo. In molte foto la si vede felice perché il buonumore è difficile da contenere a 21 anni, anche se intorno a te tutto crolla.

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Ma durante quel servizio con la ghirlanda di fiori in testa a volte, la si vede con lo sguardo che, per chi non sapeva cosa stesse accadendo nel paradiso della Polinesia Francese, potrebbe sembrare sognante. Invece era un po' preoccupato. Questo non le ha impedito, quando il servizio uscì su Jours de France, di diventare un riferimento di look per le ragazze dell'epoca, ignare del guaio in cui si era cacciata. Scoppiò la moda dei fiori di stoffa che sbocciavano sui cerchietti, sulle fasce e sulle pinze per capelli, il meraviglioso accessorio appena inventato che ora tutti negano di usare, ma che tra la fine dei 70 e i primi anni 80 era un fashion trend. La collana di conchiglie a più fili che le si vedeva al collo decretò il revival dello shell necklace anni 60, dalle passerelle fino ai mercatini, per poi finire a impreziosire anche i sandali in modo inedito. Se prima, in spiaggia, sulle labbra si metteva il burro di cacao sperando che le proteggesse, il lipstick trasparente arancio di Carolina risvegliò la coscienza di una sorta di make up da mare e del perché mai non ci si fosse pensato prima, così come la forma delle sopracciglia, non più sottilissime, che di lì a poco si sarebbero viste su tutte le sue coetanee. Carolina con quelle foto era diventata un modello alla portata di tutte, perché tutte possono permettersi fiori e conchiglie e un velo di lucidalabbra trasparente, e quelle ragazze di allora non l'hanno mai più abbandonata.