Libri di architettura, design e fotografia: le novità di ottobre 2022 | Elle Decor

2022-10-14 22:24:52 By : Mr. Charles Ma

Architettura e progetto del paesaggio, fotografia, design e fashion, ma anche l'arte nello sguardo della narrativa d'autore: 8 novità editoriali da prenotare o acquistare in libreria e on line

L'autunno porta con sé il desiderio di trascorrere momenti di intimità nella propria casa, e, come conseguenza 'naturale', il piacere della lettura, magari accomodati su un'ampia poltrona, sdraiati su un accogliente divano o avvolti in una soffice coperta. Ecco allora i suggerimenti per scegliere tra le tante novità editoriali di questo mese, alcune prenotabili perché in uscita a giorni, altre disponibili per l'acquisto in libreria oppure online. I titoli di ottobre includono l'ambito dell'architettura e del paesaggio, con un volume dedicato alla neve come opportunità di progetto, un altro che approfondisce lo studio dei paesaggi energetici alla luce della transizione energetica. Tra le uscite fresche di stampa del mese, ci sono un libro, che, riunendo 1.000 'classici' del design, non può mancare nella libreria di ogni progettista o appassionato della disciplina, da aggiungere alla monografia di una designer slovena i cui lavori 'rompono le regole', superano i cliché e sovvertono gli stereotipi. E, ancora, si consigliano un catalogo ragionato, dissacrante e ironico degli interni posti in affitto negli annunci immobiliari destinati agli studenti, oltre a un volume incentrato sulla figura di uno stilista visionario che ha cambiato per sempre la moda, superando i confini dentro e fuori dalla passerella. Le letture d'autunno non tralasciano la fotografia, con la pubblicazione dei bellissimi scatti di alcune stazioni italiane realizzati da un'interprete femminile, che svelano un'Italia immobile nel passato. Per finire, una piccola fuga nel mondo dell'arte attraverso i racconti di narrativa di alcuni grandi autori, tutti con protagonista speciale: la pittura.

Il nuovo libro di Alvaar Altissimo edito da Corraini, "Stanze Bolognesissime", che segue il successo di "Case Milanesissime", legge, nello stile inconfondibilmente ironico del suo autore, un fenomeno più che attuale. Solo poco più di una settimana fa, infatti, appariva su internet un annuncio 'surreale' per un affitto a Bologna: un monolocale di 30 metri quadrati in zona centro destinato a un potenziale inquilino 'alto max 160 cm con minimo 26 anni' (da agenzia DiRE). Una notizia che non fa che confermare come il mercato immobiliare a Bologna sia 'fuori controllo', tra prezzi alle stelle e stanze 'truffa' per gli studenti della sua famosa università o affitti lunghi introvabili per chi ne è alla ricerca, a causa dell'incremento del turismo e delle locazioni Airbnb a cui ricorrono i proprietari di case. "Stanze Bolognesissime" riunisce una raccolta di annunci immobiliari dedicati agli studenti, affitti 'incredibili' che propongono posti letto con materassi in verticale dentro una doccia, 'stanze si fa per dire' ricavate negli atri dei palazzi o con letti accatastati uno sull’altro. Poi ci sono le tariffe, prezzi che si basano sullo spessore del materasso, appartamenti con un buco in mezzo, seminterrati senza bagno e, appunto, sottotetti adatti a studenti di bassa statura. La satira dissacrante di Aaltissimo, tra immagini e descrizioni abitative surreali e improbabili interni che sfiorano il kitsch, ma per la verità non poi così distanti dalla realtà, si trasforma in una denuncia dell'attuale emergenza abitativa e della situazione sociale che interessano città come Bologna 'La Dotta' o Milano. Il catalogo tragicomico e ragionato degli interni di Altissimo è accompagnato da una postfazione di Sarah Gainsforth, giornalista che si occupa di temi legati alla trasformazione delle città, alle politiche abitative e ai risvolti sociali dell’abitare metropolitano. "Stanze Bolognesissime", disponibile dal 27 ottobre, si può preordinare.

Quali sono gli oggetti di design che si possono considerare dei classici, quali le loro qualità estetiche e funzionali? È un volume, quello edito da Phaidon, che non può mancare nella libreria di ogni progettista o appassionato di progettazione. "1000 Design Classics", edizione rivista e aggiornata del bestseller Phaidon Design Classics, riunisce mille prodotti senza tempo, belli e innovativi, frutto di una ricerca formale, funzionale e dei materiali, di una sperimentazione dei processi produttivi e delle tecnologie che tracciano la storia del design, dal 1663 ai giorni nostri. Ma non solo, anche del gusto, della cultura e dei cambiamenti della società nel tempo. Arredi, automobili, giocattoli, orologi, macchine fotografiche, oggetti per la tavola compongono l'importante lista dei classici, 100 in più rispetto alla precedente versione, includendo anche un aggiornamento dei designer selezionati, i cui progetti superano la prova del tempo, come Charlotte Perriand, Eileen Gray, Lina Bo Bardi, Hella Jongerius e Faye Toogood. Gli autori dei classici della storia del progetto sono designer anonimi che affiancano progettisti come Charles e Ray Eames, Le Corbusier, Alvar e Aino Aalto, tutti responsabili di avere influenzato con i loro progetti la vita delle persone, a casa, al lavoro o altrove, ma anche le creazioni delle generazioni di designer che li hanno seguiti. Gli oggetti di design del libro, molti ancora in produzione mentre altri ricercati dai collezionisti, sono organizzati in raggruppamenti cronologici che definiscono abbinamenti e giustapposizioni interessanti, e sono corredati da informazioni dettagliate e da un ricco apparato iconografico.

Come affrontare il tema delle energie rinnovabili dal punto di vista dell'architettura del paesaggio? In quale modo un progettista può rispondere alle nuove sfide energetiche in modo sostenibile e allettante? Vuole rispondere a questi interrogativi la ricerca sui paesaggi ad alta densità energetica, sviluppata dall'Accademia di architettura di Amsterdam e dall'Università di Wageningen, nucleo principale del volume "The Power of Landscape" pubblicato da nai010. La problematica del climate change è nota a tutti da tempo. Il mondo è sempre più caldo e il clima in continuo cambiamento. Secondo i dati della Nasa, infatti, nel 2020 la temperatura media della terra è stata superiore di 1,02 gradi rispetto a quella del periodo 1950-1980. In quest'ottica si inserisce il tema della transizione energetica, preso in esame nel libro, ovvero il progetto di trasformazione per passare all'utilizzo di energia basata esclusivamente sulle fonti rinnovabili, a basse o a zero emissioni di carbonio. Mentre in tutto il mondo mulini a vento, pale eoliche e pannelli solari sostituiscono i combustibili fossili, cresce il dibattito e la resistenza nei riguardi della costruzione di questi nuovi paesaggi energetici, che forse più che a tecnologie energetiche si legano al cambiamento radicale del nostro ambiente di vita, dei luoghi in cui viviamo, lavoriamo e ricreiamo. "The Power of Landscape" studia i vari paesaggi energetici in Europa e negli Stati Uniti nel presente, nel passato e nel futuro, sulla base del significato qualitativo ed emotivo del paesaggio per i residenti e i suoi utilizzatori. Il volume racchiude i contributi e le riflessioni di vari esperti del mondo della transizione energetica e della progettazione ambientale: Martin J. Pasqualetti, Andrea Carolina Cardoso, e Emma Banks, Elizabeth Monoian e Robert Ferry, Jolanda de Jong, Jannemarie de Jonge, Lara Voerman, Dan van der Horst e Kate Sherren.

15 racconti d'autore nei quali la pittura è protagonista, tra invenzione e realtà. Christian Delorenzo ha selezionato per questo volume pubblicato da Einaudi le 'storie d'arte' che hanno scritto E. T. A. Hoffmann, Honoré de Balzac, Nikolaj Vasil ́evič Gogol ́ Théophile Gautier, Edgar Allan Poe, Henry James, Edith Wharton, O. Henry, Howard Phillips Lovecraft, Grazia Deledda, Kim Dong-in, Marguerite Yourcenar, Albert Camus, Ray Bradbury, A. S. Byatt, interpreti della letteratura mondiale degli ultimi due secoli. Sono racconti significativi in cui si rinnova il mito antichissimo della pittura, creazione di un doppio del mondo in grado di competere con la realtà, il potere magico che da sempre hanno le 'immagini artificiali', come si legge nella brillante introduzione di Riccardo Falcinelli, un breve racconto della pittura negli ultimi 35.000 anni che spiega molto delle storie degli autori proposti, racconti di osservazione, dove a guardare è chi scrive. “I racconti di pittura sono il più delle volte storie di scrittori e scrittrici che parlano di arte”. L'arte si confonde con la vita; la pittura deve rivelare una verità dell’esistenza, facendo da tramite per un’esperienza superiore, magari ultraterrena; la pittura è un demone che prosciuga, la creazione è un sacrificio a cui ci si immola; e ancora “la pittura, a cavallo tra Otto e Novecento, diventa così la metafora di una sfida: attraverso l’arte si fronteggia la sorte, ma ci si può bruciare o perfino finire male. Forse è questa la grande invenzione romantica: per un tocco di colore si è disposti a morire”. O ancora si parla molto di quadri, “che si rivelano o svelano soltanto a un certo punto”, scrive Falcinelli trovando il filo delle storie. Così, scorrendo le pagine del libro si legge di pittori che rincorrono un capolavoro sconosciuto fino alla morte, di qualcuno che, alla ricerca del biondo perfetto, s’innamora di una ragazza che incarna una Maddalena di Rubens. In altri testi si scopre come alcuni sarebbero disposti a qualsiasi cosa in nome del successo, persino di vendere l’anima a un quadro o ritrarre dal vero una schiera di demoni. Poi ci sono un ammiratore di Picasso, che scopre una particolarissima opera del suo artista preferito sulla spiaggia, destinata a essere sommersa dal buio e dalla marea, oppure un dipinto animato al punto che il soggetto esce dalla tela, con conseguenze molto dolorose. Ma una cosa è certa: “da ormai due secoli, tutte le leggende sui pittori sono storie di fantasmi. E tutti i racconti di pittura sono storie di magia”, conclude Riccardo Falcinelli.

La realtà è che della neve si parla molto poco nell'ambito del dibattito internazionale sull'architettura del paesaggio. Eppure, dal punto di vista dell'estensione geografica, la neve raggiunge dimensioni assolutamente rilevanti, occupando oltre il 9% della superficie totale della terra, oceani compresi, e ancora riveste un ruolo determinante negli equilibri ecologici globali. Ruota intorno al tema progettuale della neve il volume "Abitare la neve" pubblicato da Quodlibet nella collana DiAP, sulla premessa, come scrive Federico Di Cosmo nell'introduzione che “allo stato dei fatti non esiste ancora un vero e proprio quadro conoscitivo sul progetto sensibile alla neve. I riferimenti sono perlopiù datati, di natura episodica, legati a pochi personaggi o a opere autoriali, ad alcune esperienze di gestione innovative, a possibili riletture strumentali di campi di ricerca molto affini, o ad applicazioni della tecnica e dell’architettura che in maniera secondaria intersecano il tema più esclusivo del progetto sensibile alla neve”. L'obiettivo del libro è di cercare di rispondere ad alcune domande fondamentali: Come si può gestire la neve attraverso il progetto? Quali sono i principi su cui lavorare? In quale misura possono indirizzare la transizione climatica degli ambienti nivali? Per farlo l'autore prende in esame diversi aspetti. Si parte dalle relazioni che la neve instaura con il paesaggio; la neve è una "variabile d'eccellenza" in grado di condizionare i modi e i tempi di vivere la città e il territorio, cambiandone le forme e le geometrie di funzionamento, i riferimenti visivi, fino a capire, guardando alla pittura, al cinema e a materiali simbolici, il ruolo che essa ha nella costruzione di un immaginario comune. Poi, è la volta di comprendere alcune dinamiche storiche e di avviare una lettura critica dello stato dell’arte, per individuare un quadro storico-culturale e progettuale di riferimento, passando per tematiche come l’architettura artica tardo-modernista o il movimento delle winter cities. Quindi, Di Cosmo prende in esame una serie di progetti autoriali, casi studio, relativi a esperienze provenienti da varie parti del mondo, che lavorano sulla temporalità, sulla messa in sicurezza e favoriscono la fruizione attiva, sviluppando, anche attraverso il confronto, una lettura critica. Infine, la neve da semplice circostanza climatica, inevitabile e spesso anche indesiderata, è riconsiderata come “invitante opportunità di progetto”, dove per progetto di paesaggio si intende un’accezione unificante, che abbraccia aspetti dell’architettura, dell’ecologia, quello urgente del cambiamento climatico, dell’ingegneria, dell’urbanistica e delle pratiche costruttive non strettamente correlate a una disciplina. “In altre parole si intende per paesaggio lo "scenario predominante della nostra vita quotidiana”, spiega l'autore.

L'Italia del passato rivive nelle immagini di otto stazioni italiane. Il volume, che accompagna la mostra omonima all'Auditorium Parco della Musica di Roma fino al 22 novembre, raccoglie gli scatti di Anna Di Prospero nel suo sguardo intenso. L'obiettivo della fotografa italiana fissa viaggiatori in partenza, in attesa e in arrivo, personaggi 'speciali', come il mahatma Gandhi visto al di là del finestrino aperto del treno, Alfred Hitchcock, Anita Ekberg, Luchino Visconti, Sean Connery, insieme a scorci di paesaggi, tunnel, gallerie, binari, piazzali. "La memoria delle stazioni" contiene anche i racconti di alcune scrittrici e scrittori contemporanei che hanno come protagonista le città a cui appartengono le 8 stazioni: Enrico Brizzi per Bologna, Mauro Covacich per Trieste, Gaia Manzini per Milano, Melania Gaia Mazzucco per Roma, Valeria Parrella per Napoli, Tiziano Scarpa per Venezia, Nadia Terranova per Messina e Sandro Veronesi per Firenze. Le fotografie che accompagnano in viaggio nella memoria e nella storia italiana sono parte dei documenti conservati nell’Archivio Storico dell’Istituto Luce e nel Fondo della Fototeca Centrale Ferrovie dello Stato.

La monografia dedicata a Nika Zupanc ripercorre il percorso professionale della designer slovena, dalla sua prima partecipazione al Salone Satellite di Milano del 2008 ai suoi progetti più recenti, che spaziano dall'interior design alle collezioni per brand di moda e design, fino agli oggetti in edizione limitata. Il volume, pubblicato da Rizzoli New York, approfondisce il processo creativo, il mondo interiore e le fonti d'ispirazione alla base del lavoro di Zupanc, che si caratterizza, in particolare, per la capacità di sovvertire l’iconografia e di rompere gli stereotipi. Gli oggetti e le creazioni della designer, infatti, superano i limiti convenzionali, grazie a forme ispirate dal passato ma radicate nel mondo contemporaneo per l’utilizzo di processi produttivi innovativi, nuovi materiali o un linguaggio formale inedito ed interessante. “Breaking the rules è il mio modo per riassumere tutto, per mettere uno accanto all’altro i progetti tramite i quali mi è stato possibile esprimermi, superare i cliché e smontare gli stereotipi ”, spiega Zupanc. Il senso del suo lavoro, il modo di creare progetti, design di interni e oggetti emergono attraverso le quattro sezioni del libro-manifesto della designer: 'Stories' incentrata sulle collezioni e sulle relazioni con brand di tutto il mondo, 'Characters' che si focalizza sull'approccio ai singoli progetti, 'Statements' rivolta alle limited edition, che esprimono la ricerca di unicità e preziosità proprie dei lavori di Zupanc, e 'Universes' dedicata all'interior design e ai progetti su scala architettonica. Il volume include una prefazione di Domitilla Dardi.

Un ritratto intimo e appassionato di Virgil Abloh attraverso il racconto della sua relazione speciale con la maison Louis Vuitton, fino alla sua scomparsa nel novembre 2021. È in sintesi il volume scritto da Anders Christian Madsen, storico collaboratore dello stilista visionario, nominato direttore artistico maschile di Louis Vuitton nel giugno 2018. Da quel momento la moda è cambiata per sempre, anche nella sua concezione stessa, portavoce di un messaggio di responsabilità, diversità e uguaglianza, superando i confini dentro e fuori dalla passerella. Scrive lo stesso Abloh nell'estate 2020: “Mi sforzo di impiegare la moda per riflettere e influenzare gli ideali di inclusività, unità e umanità. Attraverso le sfumature, intendo lasciare il mio segno con equilibrio, stile e grazia”. Il libro "Louis Vuitton: Virgil Abloh" è organizzato in otto capitoli che corrispondono alle altrettante collezioni e sfilate di abbigliamento maschile Louis Vuitton ideate da Virgil, ricchissime di spunti, riferimenti culturali, di arte e narrazioni, da Il mago di Oz e James Baldwin allo stile hip-hop degli anni '90 solo per citarne alcuni. A queste sezioni si aggiunge il catalogo completo delle sneaker Louis Vuitton create dal geniale designer, mentre completano il volume citazioni dello stesso Virgil Abloh e di personaggi che hanno fatto parte della sua vita e del mondo professionale, oltre a tantissime immagini. L'esito è un viaggio nelle diverse fasi della storia dello stilista, personale e professionale, definite dalla sua collaborazione 'unica' con la maison Luois Vuitton. Il volume è pubblicato con due copertine all'interno della Assouline Classics Collection ed è disponibile anche nella versione speciale Ultimate Collection.