Tutto l’oro di Giorgio Armani. E arriva Kate Moss da Bottega Veneta- Corriere.it

2022-09-30 20:59:23 By : Ms. Alisa Xiong

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Un bagliore attraversa la collezione. «Vedete come sono cambiate le cose? Qualche anno fa un lustrino di giorno era fuori dal mondo», dice lo stilista. Kate Moss da Bottega Veneta

Un «fil d’or» percorre tutta la nuova collezione di Giorgio Armani . Un bagliore che lega e illumina, con una coerenza di stile che è una dichiarazione d’amore per il proprio lavoro e per l’appartenenza a un sentire estetico che è profondamente personale non legato a facili compromessi di mercato e/o tendenze del momento. E anche se lo stilista «spinge il pedale», come racconta subito dopo lo show, lo fa per «rassicurare» le donne: «Le voglio rendere belle ed eleganti : e ho la consapevolezza che questo sia un buon messaggio nel mondo. Amo la donna curata e non è questione di tempo ma di scelta, bastano — è il suo suggerimento di stile — un orecchino, una collana o una borsa a creare una storia». E c’è tutto il lavoro dello stilista in queste parole e anche la costanza nell’interpretare una società in mutamento: «Non è stato difficile continuare il mio discorso anche se mi sono trovato davanti delle realtà diverse, che hanno avuto successo e tante fan: uno scontro violento. Certo mi dicono sempre che devo fare quello che mi piace, ma se quello che piace a me è fuori moda non va bene . Così è mio compito guardare fuori e capire cosa può entrare nella mia storia e cosa deve restare fuori».

Gli abiti tutti una luce del finale della nuova collezione di Giorgio Armani

Oggi quel qualcosa è la luce , da mattina a sera, dai completi ai lunghi impalpabili: «Un brillare intorno fa piacere, un campo battaglia come quello in cui viviamo, illuminato mette allegria, volontà e gioia di vivere. Tant’è che non faccio più un abito senza una paillette», scherza. Ma non troppo: «E pensare — riflette — che qualche anno fa un lustrino di giorno era fuori dal mondo ». E filo d’oro sia: srotolarlo in passerella, nell’intimità del teatrino di via Borgonuovo (il palazzo che ora, dopo anni di tentativi, è finalmente di proprietà dello stilista), in una sala di specchi e bambù dorati, è facile, più del solito. La collezione scivola leggera fra top di cristalli, piccole bluse e gonne e pantaloni che cercano nei nuovi tagli (morbidi sopra e ripresi sotto) di regalare altri immaginari oltre ai classici («mi sembrava che i pantaloni diritti li potessi trovare ovunque»): ed ecco lo sforzo ammirevole di cui sopra di connessione con il nuovo. Come la scelta di sfilare solo scarpe basse: «Perché in fin dei conti il tacco alto è un po’ una violenza, a volte. Altre è necessario. Però oggi mi piaceva così».

Kate Moss per Bottega Veneta: i jeans sono di pelle e la camicia ha 12 lavorazioni

In un certo senso anche Matthew Blazy per Bottega Veneta consegna alla storia della moda un’estetica di grande eleganza e raffinatezza e ricerca che non ambisce a chiudersi nel castello incantato di donne e uomini che vivono di celebrità e selfie, ma cerca un posto fra la gente «vera». Poi per carità, trattasi di lusso e che lusso, ma la visione è di una così sofisticata quotidianità che apre il cuore e il futuro. Così Kate Moss sfila a sorpresa con una camicia check e un paio di jeans, da sana ragazza di campagna: se poi il denim è di pelle e la blusa di una flanella che ha richiesto dodici stampe è semplicemente geniale. Come gli incredibili abiti jacquard o, ancora, la pelle «domata» per ogni capo possibile. O come la collaborazione totalizzante dello spazio con Gaetano Pesce che ha colorato il pavimento e le 400 sedie con la sua arte. Nessuna contaminazione dell’artista con lo stilista. Ma l’unicum è riuscito .

La nuova Benetton di Andrea Incontri

Ispirazione Los Angeles, Hollywood . Un luogo generatore di sogni per raccontare un oggetto generatore di sogni: il mito della Ferrari . Immaginari potenti che si incontrano sulla passerella allestita al teatro Lirico di Milano da Rocco Iannone che comincia e finisce con un cortometraggio. Il glamour sopra ogni cosa e la tuta iconica interpretata in pelle o seta e nel nuovo rosso contaminato dai tramonti di Malibù. Debutto convincente che sa già di tante cose «che bollono in pentola» quello di Andrea Incontri da Benetton. La scelta di sfilare nello store di corso Buenos Aires è già un segnale: «Il mio manifesto parte da qui: dal luogo dell’incontro, fra la moda e il cliente». Aperto il dialogo, il linguaggio c’è. La collezione un mondo, colorato (il tema è la frutta) e di sostanza (un guardaroba completo).

Il Sud America di Elisabetta Franchi

Donne e ancora donne in calendario ieri . Ha cominciato Luisa Beccaria con le sue fanciulle che scelgono la lentezza per camminare fra «onde di seta», vestite di chiffon impalpabili e paillettes vistose in un susseguirsi di abiti sottovesti, mini e sirena. Da Luisa Spagnoli sono gli anni Sessanta interpretati nella maglieria a tinte accese che è la storia del brand: dagli abiti colonna, agli short, ai top, ai pantaloni a trombetta. Elisabetta Franchi invece sceglie un viaggio in Sudamerica per la sua nuova donna che è un po’ tanguera e un po’ Messico e Nuvole: tra frange, perle di legno, raffia e cappelli.

In diretta la nuova collezione primavera estate 2023 - Ferragamo fashion show /CorriereTv

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