Tiziano e la rappresentazione della donna nel Cinquecento veneziano

2022-10-07 21:53:11 By : Mr. Wekin Cai

Il pittore era non soltanto interessato al canone della bellezza esteriore, ma anche alla personalità e alla virtù propria di una donna.

"Qualunque ne vede o dov’egli si ritrova la vezzeggia, si avanta a basciarle et con mille altre giovenili pazzie le intrattiene senza passar più oltre". Così Pietro Aretino nel 1553 scriveva riguardo Tiziano Vecellio e al suo rapporto con le donne. Si scopre in questo modo un artista devoto, amante, passionale ma al contempo lucido e rispettoso che ha voluto mettere al centro della sua opera il corpo, l’eleganza e l’importanza della donna in un contesto come quello del Cinquecento a Venezia. In realtà la figura femminile, nelle opere di Tiziano e dei pittori della Pittura Veneta, non è ritratta soltanto per ragioni legate alla sfera sentimentale e sensuale e la mostra Tiziano e l'immagine della donna nella Venezia del Cinquecento - Milano, Palazzo Reale, fino al 5 giugno, a cura di Sylvia Pagden - pone l’accento proprio su questi aspetti alternativi ma fondamentali. Innanzitutto, per Tiziano la bellezza esteriore era soltanto una delle manifestazioni della bellezza interiore. Il pittore non intende ritrarre quindi soltanto nobildonne, ma donne di vita vera, appartenenti a diverse classi sociali, passando da ritratti fortemente idealizzati delle così dette “belle veneziane” a quelle più celebri come marchese, duchesse, eroine e sante, fino ad arrivare alle divinità del mito e alle allegorie.

Le parole chiave sono grazia, dolcezza, seduzione ed eleganza. La cosiddetta Pittura Veneta, che vede in Tiziano l’esponente di maggior successo, cambierà lo scenario artistico dell’epoca e con esso la concezione della donna nell’arte. Per Tiziano, infatti, la bellezza artistica corrisponde principalmente a quella femminile. Non è soltanto interessato al canone della bellezza esteriore, ma anche alla personalità e alla virtù propria di una donna. In questo modo riesce a non svalutare mai la dignità della figura femminile – nel contesto libero ma comunque del Cinquecento la questione del decoro e della rispettabilità era di fondamentale importanza sociale -, indipendentemente dalla narrazione o dalla rappresentazione. Le donne ritratte da Tiziano e dagli esponenti della Pittura Veneta, infatti, portano spesso vestiti scollati in cui si intravede il seno – mai simbolo di spregiudicatezza sessuale ma atteggiamento di sincerità e verità, apertura e libertà.

Emblematico in questo caso il dipinto Maddalena penitente del 1531 in cui al centro della scena emerge la figura della Maddalena con lunghi capelli dorati sciolti che indossa una leggera veste candida a cui è sovrapposto uno scialle di seta. Come contrasto tematico e di costume, all’interno della mostra, si trova il Ritratto di donna in rosso di Jacopo Tintoretto del 1555 in cui una donna in posizione frontale si impone grazie al suo sguardo sicuro, dritto davanti a sé. I dettagli fanno capire subito l’alta estrazione sociale – collana di perle, doppio anello nuziale e una cintura dorata così come il tappeto orientale posto sulla destra del dipinto. Interessante sapere che la donna, probabilmente, non era veneziana, ma dell’entroterra veneto, in quanto il vestito in velluto rosso parrebbe non essere in linea con la moda veneziana del Cinquecento. A testimonianza di ciò nella mostra vengono offerte testimonianze dell’epoca sulla moda veneziana come le incisioni di Pietro Bertelli.

Un altro capolavoro presente in mostra è il Ritratto di Isabella d’Este databile al 1530-1536. La marchesa di Mantova era una delle donne più acculturate del suo tempo e commissionò, sessantenne, l’opera a Tiziano, il quale la ritrasse basandosi su un giovanile dipinto della stessa. Il risultato fu quello di una giovane Isabella a mezzo busto su fondo scuro. Indossa una veste ricchissima con maniche estraibili, sbuffi e ricamata d’oro. Sulla spalla poggia un’elegante pelliccia mentre in testa porta il cosiddetto balzo, un copricapo che proprio la stessa nobile rese famoso e di moda in tutta Italia. La mostra di Palazzo Reale vuole approfondire, attraverso Tiziano e i maggiori esponenti della corrente artistica del periodo, l’importanza non solo artistica ma sociale e culturale che la donna, nel contesto della Repubblica di Venezia del Cinquecento, aveva assunto.