A Porto Empedocle, l’antica Girgenti e novella Vigata, sulle tracce di Andrea Camilleri e del Commissario Montalbano - Turismo Italia News

2022-06-03 19:14:20 By : Ms. Estella Fu

Giovanni Bosi, Porto Empedocle / Sicilia

(TurismoItaliaNews) Affacciata sul Mediterraneo, l’antica Marina di Girgenti è un luogo in cui fermarsi sicuramente. E non solo perché si arriva qui sulla scorta della notorietà di Pirandello piuttosto che di Camilleri, che di Porto Empedocle sono straordinari alfieri. Questa città ha già di per sé retaggi storici importanti, incluso il nome scelto nella seconda metà dell’Ottocento in onore del filosofo agrigentino Empedocle. Guardandosi bene intorno mentre ci si appresta ad esplorare il centro storico arrivando dalla costa, il primo baluardo che si fa notare è la Torre Carlo V, una massiccia costruzione a pianta quadrata con i lati di 26 metri e muri spessi fino a 2 metri, tirata su a presidio dell’antico molo di Girgenti nel quindicesimo secolo, come contrasto alle incursioni piratesche.

Trasformatasi nel tempo in centro culturale, è ben conservata, è aperta per visite guidate ed è la location di iniziative ed attività di diverso tipo. Il porto è ovviamente una dotazione irrinunciabile per la città: da qui salpano le navi e i traghetti per le isole di Linosa e Lampedusa, ma la storia locale racconta che nell’Ottocento partivano i carichi di zolfo, attività che ha contribuito a trasformare Porto Empedocle da semplice borgo marinaro qual era, in una vera e propria città con chiesa e palazzi di pregio che oggi fronteggiano le vie principali del centro (il cui inizio ideale è da Piazzetta Vadalà dove si trova il monumento al filosofo Empedocle).

L’omaggio bronzeo a Luigi Pirandello, in via Roma, celebra con orgoglio il drammaturgo e scrittore Premio Nobel nato qui nel 1867 in contrada Càvusu a Girgenti, il nome di origine araba con cui fino al 1927 è stata conosciuta la città siciliana; la sua casa natale in località Caos , appena al di fuori di Porto Empedocle (Contrada Caos Villaseta, Agrigento, ss.115), è stata tramutata in museo ed è anche il punto di partenza di itinerari che ruotano intorno alla figura dell’autore, in luoghi che richiamano personaggi e vicende pirandelliane. Al pari dei luoghi legati ad Andrea Camilleri e al suo Commissario Montalbano, a partire evidentemente da Vigata, il luogo immaginario inventato dallo scrittore e identificabile nella sua cittadina, a cui si riallacciano nomi e personaggi protagonisti dei libri dell’amatissimo poliziotto. Tanto che la Regione Siciliana ha voluto inserire i luoghi del racconto letterario di Camilleri nella “Carta regionale dei Luoghi dell’Identità e della Memoria”.

In centro a Porto Empedocle molto parla di lui, come il grande murales in via Salita Chiesa, opera dello street artist Salvo Ligama, pensato all’interno del percorso di rigenerazione urbana “La salita verso casa: A scalunata di Nene” che ha portato anche alla realizzazione di una decorazione artistica con i titoli dei libri più famosi del maestro empedoclino: da “Il ladro di merendine” a “La danza del gabbiano”. E ce n’è anche per lui il commissario: appoggiato con la mano ad un lampione di via Roma e a dimensione naturale, la statua bronzea di Salvo Montalbano (il cui volto non ha nulla a che spartire con l’interprete televisivo Luca Zingaretti) è opera dell’artista Giuseppe Agnello, che ha pure firmato il monumento a Sciascia a Racalmuto. Partendo proprio dai titoli, si possono individuare le “location” delle vicende raccontate da Camilleri e dunque anche dei personaggi incorniciati a Porto Empedocle: in “La forma dell’acqua” (1994) la casa del commissario è al Lido Marinella, l’Osteria San Calogero è all’angolo tra via Roma e Salita Granet; la Mannara e la Vecchia Fabbrica Chimica è lo stabilimento Akragas della Montedison. “Il ladro di merendine” (1996) ci parla della casa di Clementina Vasile Cozzo in Salita Granet 3; lo Scagno di La Pecora è in Salita Granet 28. Ne “La voce del violino” (1997) la casa dei coniugi Di Blasi è in via Laporta 8 mentre la casa di Anna Tropeano è in Contrada Cannella. O ancora il Bar Albanese in “L’odore della notte” (2001) e la trattoria “Da Enzo” in via Garibaldi nel “Giro di boa” (2003). E molti altri.

Davvero di tutto e questo è anche il motivo per il quale nel 2003 il Comune ha deciso di adottare Vigata come secondo nome della cittadina. E di grande effetto sono anche le panchine a forma di libro aperto, un esplicito invito a rilassarsi con un buon libro. Magari una novella di Pirandello o un “giallo” di Camilleri. Tutto questo e molto altro esorta a fermarsi a Porto Empedocle, magari anche per concedersi un buon gelato artigianale, rigorosamente il gusto “Benvenuti al Sud” proposto al bar “Fantasia del Gelato” di via Roma, proprio alle spalle del monumento a Pirandello.

A due passi ci sono altre due attrazioni, autentico patrimonio artistico ed architettonico della cittadina: la la Chiesa Madre dedicata a Maria Santissima del Buon Consiglio, del 1892 (dove si venera San Calogero, molto caro a Camilleri) e il Municipio con il suo portico neoclassico. E come dimenticare la spettacolare Scala dei Turchi? Questa parete rocciosa che si erge a picco sul mare lungo la costa di Realmonte, a due passi da Porto Empedocle, si erge fra due spiagge di sabbia fine e dalla sommità si scorge tutta la costa agrigentina; è diventata nel tempo un'attrazione turistica sia per la singolarità della bianca scogliera, dalle peculiari forme, sia a seguito della popolarità acquisita grazie ai romanzi (neanche a dirlo) de Commissario Montalbano di Andrea Camilleri.

La Strada degli Scrittori Porto Empedocle è a pieno diritto nella Strada degli Scrittori, l’itinerario che invita a ripercorrere i luoghi vissuti e amati dagli scrittori e quelli descritti nei romanzi, a contatto con i volti e le variegate personalità ampiamente dettagliate in pagine e pagine di letteratura e di teatro, che hanno appassionato e formato intere generazioni. La Statale 640 “degli Scrittori” inizia dallo scalo portuale di Porto Empedocle, attraversa la Valle dei Templi a sud di Agrigento e percorre i territori di numerosi comuni delle province di Agrigento e Caltanissetta, terminando in corrispondenza dell’innesto con l’autostrada A-19. L’itinerario, lungo circa 72 km, rappresenta non soltanto il collegamento diretto tra i capoluoghi di provincia Agrigento e Caltanissetta, ma anche una dorsale strategica della viabilità regionale. Infatti, dal punto di vista funzionale si caratterizza sia come asse stradale di penetrazione a servizio delle aree interne, sia come itinerario preferenziale di collegamento tra la Sicilia sud-occidentale e l’anello viario principale dell’isola costituito dai collegamenti autostradali fra i tre principali centri metropolitani: A-19 Palermo-Catania, A-20 Messina-Palermo e A-18 Messina-Catania.

Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni. mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – twitter: @giornalista3

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